16 marzo 2020
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#Estorsionemafiosa #scriminante #reatobancarotta
Con una importante sentenza (n. 9395/2020) la Cassazione ha statuito che l’imprenditore che subisce il reato di estorsione non può essere condannato perché la semplice prospettazione verbale di conseguenze sfavorevoli, fatte in un determinato contesto mafioso, ha i “connotati di serietà, gravità e consistenza tali da determinare un’azione imposta dall’esigenza di salvare l’autore dal pericolo attuale di un danno grave alla persona”. Nella sentenza in commento la S.C. pone anche la differenza sostanziale con il reato di usura, precisando che in quest’ultimo caso la persona offesa si sottopone ed espone volontariamente al pericolo.
Avv. Giuseppe Scozzari