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Il governo ha recepito la Direttiva PIF (Protezione Interessi Finanziari) n. 1371-17 che estende, tra i reati presupposto del DLGS 231, le maxi frodi IVA.
Le imprese risponderanno dei reati dei propri dipendenti nel caso in cui questi commettano reati contro la P.A..
Si tratta di reati che, nella ratio della norma, compromettono il bilancio dell’U.E..Questo in sintesi quanto previsto dal decreto emanato dal Capo dello Stato il 6/7/2020, che va a completare la riforma tributaria che ha introdotto i reati fiscali, prevedendo la punibilità per le forme più gravi di evasione dell’IVA, anche nell’ambito transnazionale.
Vengono introdotti anche i reati di peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e induzione indebita, per i casi in cui si verifica un danno superiore a 100.000 euro per il bilancio Ue, la pena detentiva aumenta fino a un massimo di 4 anni
In ambito dei reati fiscali la pena si applica nei casi di dichiarazione infedele, omessa dichiarazione e indebita compensazione, in ambito internazionale, se l’evasione supera i 10 milioni di euro, è punibile anche il tentativo, con sanzione pecuniaria sino a un massimo di 400 quote. Previste pene anche per il contrabbando e le frodi agricole.
on. avv. Giuseppe Scozzari