RESPONSABILITÀ DA REATO DELL’ENTE. NECESSARIA LA “COLPA DI ORGANIZZAZIONE” OLTRE ALLA MANCANZA O INIDONEITÀ DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE
Con la sent. n.21704/2023 la Corte di Cassazione si è pronunciata in tema di responsabilità da reato degli enti.
In particolare, la Suprema Corte ha stabilito che, ai fini della configurabilità di detta responsabilità, è necessaria la dimostrazione della cd “colpa di organizzazione”, che è distinta dalla colpa degli autori del reato e si fonda sul “rimprovero derivante dall’inottemperanza da parte dell’ente dell’obbligo di adottare le cautele, organizzative e gestionali, necessarie a prevenire la commissione dei reati previsti tra quelli idonei a fondare la responsabilità del soggetto collettivo”.
Da ciò deriva che, al fine di scongiurare addebiti di responsabilità oggettiva, deve essere accertato che l’ente non abbia adottato tutte le misure idonee ad impedire la commissione di reati; misure che devono essere consacrate in un apposito modello organizzativo.
Spetta all’accusa dimostrare l’esistenza di un “deficit organizzativo” dell’ente che consente di affermare l’imputazione allo stesso dell’illecito penale realizzato dalla persona fisica inserita nella compagine organizzativa.
Fermo restando che detta responsabilità sussiste allorquando la persona fisica abbia agito procurando un effettivo ed apprezzabile vantaggio a favore dell’ente.
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Dott.ssa Concetta Sferrazza