CORTE COSTITUZIONALE Sent. N. 41/24. Affermato un principio di grande civiltà giuridica. Il decreto di archiviazione non deve contenere motivazioni incriminanti. Pena gravi responsabilità del magistrato richiedente o emittente.
Secondo la Consulta il provvedimento e\o il decreto di archiviazione che contiene elementi che fanno presupporre la colpevolezza dell’indagato viola «in maniera eclatante», sia la presunzione di non colpevolezza (art. 27, co. 2° Cost.), che il diritto di difesa.
La Consulta è durissima laddove precisa che nell’ipotesi in cui l’archiviazione dovesse contenere elementi incriminanti che «sono in concreto suscettibili di produrre, ove per qualsiasi ragione arrivino a conoscenza dei terzi, come spesso accade, gravi pregiudizi alla reputazione, nonché alla vita privata, familiare, sociale e professionale, delle persone interessate. Ciò che, in ipotesi, potrebbe dare altresì luogo a responsabilità civile e disciplinare dello stesso magistrato» che ha richiesto o emesso il provvedimento.
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on. avv. Giuseppe Scozzari