#AMMINISTRATORE DI FATTO #BANCAROTTA FRAUDOLENTA PATRIMONIALE #BANCAROTTA PREFERENZIALE
La Corte di Cassazione con la sentenza n° 34508/2020 affronta ancora una volta il tema legato alla figura dell’”amministratore di fatto” di una società di capitali. La sentenza in linea con il prevalente orientamento giurisprudenziale, ha ribadito che la figura dell’”amministratore di fatto” può evincersi da “elementi logici – quali la successione nella carica a carattere meramente fittizio – e rappresentativi – quali la disponibilità e la consegna delle scritture contabili al curatore fallimentare”.
Il caso riguarda le ipotesi di bancarotta fraudolenta patrimoniale e preferenziale addebitate all’ex amministratore, per Corte rimasto l’effettivo amministratore, il quale ha sapientemente distratto dalla cassa cospicuo contante effettuando pagamenti nei confronti della società controllante.
Non ha colto nel segno il ricorso dell’imputato\amministratore di fatto perché la S.C. nel ripercorrere il ragionamento svolto dai giudici di merito, rilevando l’inammissibilità di gran parte delle censure proposte (perché avevano come tema una rilettura di dati probatori non ammessa in sede di legittimità), non si è sottratta ad uno scrutinio della posizione dell’imputato relegato a vero amministratore della società. Tra gli elementi addotti dalla S.C. a sostegno di tale tesi vi è la consegna ad opera dell’imputato (ex amm.re) al curatore, di tutte le scritture contabili della fallita società.
on. avv. Giuseppe Scozzari