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La Corte di Cassazione con la sentenza 21796-20 ha annullato la sentenza della Corte di Appello che confermava la condanna di primo grado, nei confronti di due imputati che pur sedendo nel board societario di fatto erano i carpentieri della società che svolgevano solo attività manuale.
La Procura aveva promosso il giudizio per bancarotta a seguito dell’omesso deposito dei bilanci societari. Il tribunale aveva ritenuto sussistente l’elemento psicologico, sentenza confermata in secondo grado.
La Cassazione non ci sta è annulla, perchè il fatto non costituisce reato, sostenendo che nonostante i dipendenti sedessero nel CDA della società fallita, erano dei carpentieri che nulla sapevano della gestione societaria men che meno dell’omessa presentazione e sottrazione di bilanci e scritture contabili. La S.C. afferma che il dato normativo richiede ben altro per procedere alla condanna.
La Corte di Appello aveva ravvisato la sussistenza dell’elemento psicologico sostenendo che l’attività dei dipendenti aveva impedito al curatore di ricostruire l’intera gestione poi rivelatasi fallimentare, adducendo un oggettivo obbligo di controllo. Tesi non condivisa dalla S.C.
on. avv. Giuseppe Scozzari