#manetteaglievasori. Penale tributario. Una riforma sproporzionata perché punitiva soprattutto per le aziende.
La riforma penale-tributario approvata dal governo, se non dovesse subire ulteriori modifiche, si tradurrà in una riforma estremamente penalizzante per le aziende. Per le persone fisiche il testo finale per fortuna è stato in parte modificato, rispetto al testo originario, rendendolo meno pesante.
Per le persone fisiche: 1) è stata introdotta la causa di non punibilità di pagamento del debito tributario se avviene prima di qualsiasi accertamento; 2) sono state mitigate le pene, in alcuni casi di soli sei mesi ma bastevoli per evitare le misure cautelari e le intercettazioni; 3) rimaste intatte le soglie di rilevanza penale: € 150.000 per omesso versamento delle ritenute ed € 250.000,00 omesso versamento Iva; 4) confisca di sproporzione solo in casi di evasione di imposta con due soglie 100 mila e 200 mila euro a seconda dei reati.
Per le persone giuridiche: 1) i casi di reati presupposto sono i 2 casi di dichiarazione fraudolenta (fatturazione o documentazione oppure attraverso altri artifizi); 2) Le sanzioni pecuniarie, attraverso il meccanismo delle quote che può variare da un minimo di 258 euro a un massimo di 1.549, aumentabile fino ad 1\3; 3) quanto alle sanzioni interdittive inizialmente non previste nella riforma si applicano anche in via cautelare e prevedono il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, la decadenza da finanziamenti e agevolazioni pubbliche, il divieto di pubblicizzare prodotti.
Nessuna norma compensatoria rispetto alla durezza della riforma, se si pensa che moltissime aziende vanno in concordato o falliscono a causa degli omessi pagamenti della P.A..
On. Avv. Giuseppe Scozzari