Reati ambientali: non è reato se lo scarto della potatura viene riutilizzato in agricoltura. #Reatiambientali. #Rifiutipotatura.
Uno dei problemi comuni e diffusi è capire come comportarsi con i rifiuti derivanti dalle potature di alberi o da attività di banale giardinaggio e di ripulitura delle aree verdi dei Comuni.
La Cassazione con la sentenza n. 9348/20 tenta di fare chiarezza: non costituiscono rifiuto se gli scarti da potatura vengono riutilizzati in agricoltura.
Ovviamente non è così semplice, la S.C., infatti, precisa che i rifiuti della potatura devono derivare dalle “buone pratiche colturali”, significa che non sono tali se derivano da aree profondamente inquinate o da aree in cui vi sia uso massiccio di veleni di varia natura.
La Cassazione entra nello specifico affermando che sono “buone pratiche colturali” la silvicoltura, quando i rifiuti vengono destinati alla produzione di energia da biomassa, anche in aeree diverse dal luogo di produzione e sempre che siano seguite procedure a tutela dell’ambiente e della salute umana.
In conclusione gli “sfalci e le potature” in linea di principio sono rifiuti, si applica l’eccezione di cui all’art. 185 cod. Amb. solo se riutilizzati a servizio dell’agricoltura, silvicoltura o produzione di energia non inquinante.
on. avv. Giuseppe Scozzari