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Discutibile sentenza della Corte di Cassazione
la n° 5680/21 secondo la quale non sussisterebbero limiti né per la confisca, né per il sequestro preventivo della prima casa. Secondo il giudice regolatore nel caso di reati tributari non si applica la normativa sulla riscossione (art. 76 del Dpr 602/73), che invece pone un limite invalicabile.
Si tratta di un principio tutt’altro che pacifico essendoci numerose sentenze di senso opposto. Il caso riguarda un imprenditore condannato per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante fatture false (art. 2 dlgs 74/00) a cui è stata sequestrata la prima casa.
Secondo la S.C. il limite della espropriazione immobiliare della prima casa non si applica nel caso della commissione di reati. Alla base della motivazione anche il riferimento all’art. 2740 del c.c. secondo il quale, il debitore risponde dei propri debiti con tutti i suoi beni, solo nei casi espressamente stabiliti dalla legge tale responsabilità può trovare un limite. Nel caso dei reati tributari nessun limite sarebbe previsto dalla legge.
Questa sentenza, in contrasto con altri precedenti, aggredisce in maniera indiscriminata un bene che trova tutela primaria nella costituzione ossia, il diritto alla propria abitazione.
Urge intervento regolatore selle Sezioni Unite.
on. avv. Giuseppe Scozzari