D.LGS.231/01 I GIUDICI CENSURANO I MODELLI ORGANIZZATIVI NON ADERENTI ALLA REALTÀ E AI RISCHI DELLA SINGOLA IMPRESA
Non di rado, nella realtà di molte piccole e medie imprese, vengono adottati Modelli di organizzazione, gestione e controllo che potrebbero definirsi un “copia e incolla”, in quanto vengono formati sulla base di Modelli di altri settori o sulla base di documenti rinvenuti sul web.
Tali Modelli non prendono in considerazione gli aspetti peculiari e gli specifici rischi della singola impresa, discostandosi pertanto dalla ratio e dalla funzione ad essi attribuite dal Decreto 231, ovvero prevenire i reati attraverso una valutazione dei rischi, dell’attività e della struttura specifica del singolo ente.
Inoltre, siffatti Modelli finiscono per rappresentare altresì un pericolo per l’azienda, in quanto ingenerano confusione e disorganizzazione tra i dipendenti.
La giurisprudenza di legittimità e di merito, pronunciandosi sul punto, ha rimarcato la necessità che il Modello Organizzativo sia formato avendo riguardo alla realtà concreta dell’ente e che sia personalizzato su rischi specifici (Cfr. Cass. Sent. n.21704/2023).
Ha inoltre sottolineato l’importanza di un’adeguata formazione del personale volta a favorire la comprensione delle procedure e delle regole adottate con il Modello (Cfr. Trib. Milano Sent. n.1070/2024), nonché la centralità di un Organismo di Vigilanza con risorse non irrisorie e con evidenze tangibili di monitoraggio (Cfr. Cass. Pen. Sent. n.4535/2025).
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Dott.ssa Concetta Sferrazza