Consiglio Nazionale Forense (CNF). Codice deontologico. Sanzione disciplinare per omessa informazione al cliente
Il CNF con la sentenza n. 207/22 ha confermato la sanzione disciplinare della censura nei confronti di un avvocato che aveva omesso di informare il proprio cliente sull’andamento e sugli esiti del processo, ancorché il cliente abbia preso parte alle udienze.
Il CNF condivide la sanzione applicata (per condotta posta in essere in violazione dell’art 27 CDF) dal COA competente perché si legge “l’avvocato deve fornire al cliente informazioni chiare, intellegibili ed esaustive, e tale dovere non viene meno sol perché relative ad eventi cui lo stesso cliente abbia personalmente partecipato”.
La decisione è assolutamente condivisibile.
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on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaReati tributari. Beneficio penale per chi paga prima del dibattimento. Omesso versamento IVA.
Con la sentenza n. 1073/2023 la Suprema Corte ha statuito che l’integrale pagamento del debito tributario prima del dibattimento determina una causa di non punibilità (ex art. 13 dlgs 74/00). Tale pagamento, secondo la Corte, può avvenire non solo in un’unica soluzione ma anche attraverso le procedure conciliative, di adesione all’accertamento, rottamazione e del ravvedimento operoso (senza alcun aggravio ulteriore). Qualche dubbio giurisprudenziale residua nel caso di parziale pagamento, pur in presenza di una delle suddette procedure. L’orientamento della Corte è, comunque, verso la soluzione positiva. #Reatitributari #nonpunibilità #OmessoversamentoIVA #IVA
on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaInterdittiva Antimafia. DLGS 231/01. Modello organizzativo. Irrilevanza in presenza del condizionamento mafioso in atto.
L’art. 34 bis del DLGS 159/11 (Codice Antimafia) prevede la possibilità, per l’impresa in “odore” di condizionamento mafioso (quindi destinataria o in procinto di una Interdittiva antimafia) di accedere al “controllo giudiziario”. Questo istituto si basa su un giudizio prognostico favorevole per l’impresa, ossia che questa possa tornare ad operare in assenza di condizionamento mafioso.
La S.C., con la sentenza n. 11326/23, ha ribadito che l’eventuale adozione del modello ex DLGS 231/01 è irrilevante se viene riscontrata la “non occasionalità “ e, quindi per converso, la attuale e persistente permeabilità della stessa al fenomeno mafioso.
Secondo la Corte il modello ex 231 è irrilevante, res sic stantibus, anche se adottato dopo il ricevimento dell’ Interdittiva.
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on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaAutorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Il rilascio dell’AIA non estingue il reato.
La suprema Corte con la sentenza 398/23 ha statuito che il rilascio dell’AIA non estingue il reato (ex art. 29-quattuordecies Dlgs 152/06), consumato antecedentemente al rilascio, ma costituisce un presupposto per continuare a esercitare legittimamente in futuro la propria attività.
on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaSicurezza sul lavoro. Delega di funzioni. Esonero responsabilità datore di lavoro.
In linea generale il datore di lavoro è sempre responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma tale regola subisce una eccezione nel caso il cui il datore di lavoro abbia dato una delega ad un altro soggetto, conferendogli i poteri di controllo in materia di sicurezza dei lavoratori e prevenzione degli infortuni.
La S.C. (sent. 8476/23) chiarisce che ai sensi dell’art. 16 (Dlgs 81/08) la delega può essere validamente conferita ad un singolo consigliere “esecutivo” oppure ad un “comitato esecutivo”. In entrambi i casi il datore di lavoro è esonerato da responsabilità in primo luogo se opera i dovuti controlli sulla condotta del delegato, in secondo luogo se verifica i flussi informativi aziendali. In altri termini i giudici di merito devono verificare se si è o meno verificato il “passaggio” della posizione di garanzia.
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on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaAppello penale. Riforma Cartabia. Attenzione alle trappole dell’inammissibilità.
Con la riforma Cartabia (dlgs 150/22) l’appello penale sarà ammissibile se contiene oltre ad (1) una censura puntuale della sentenza di primo grado (si spera questo valga anche per gli appelli promossi dai PPMM), anche (2) la dichiarazione di domicilio (che deve essere ripetuta in appello) e (3) del mandato ad impugnare (in caso di imputato assente).
Ed infine la rinnovazione delle prove sarà ammessa solo con riferimento alle prove integrative, diversamente da quanto disposto oggi dalla costante giurisprudenza delle S.U..
#appellopenale #riformacartabia #inammissibilità
on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaCorte di Appello di Venezia. Sentenza 4 gennaio 2023. L’ODV ELEMENTO CENTRALE DI VIGILANZA.
La Corte di Appello di Venezia con una lunghissima sentenza ha ribadito che tra l’Organismo di Vigilanza di una società ed il board aziendale non può esserci “osmosi”, perché in tal caso ci si troverebbe innanzi un organismo (l’ODV) la cui presenza ed i cui controlli di fatto si rivelano effimeri ed inefficaci. La vicenda riguarda il caso che ha coinvolto i vertici della BP di Vicenza, nella quale secondo la Corte di Appello l’ODV non era indipendente in quanto i tre compenetri erano a vario modo e titolo asserviti alla proprietà.
on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaDlgs 231/01 – Cass. Pen ’22 – Interesse – Vantaggio – Colpa di organizzazione. Annullamento condanna.
Va provata la colpa di organizzazione anche se manca il Modello. La sussistenza dell’interesse e del vantaggio vanno provati. Il nesso di causalità necessario per fondare una condanna.
Con una importante sentenza (N. 39625/22) la S.C. ha annullato una sentenza di condanna della Corte di Appello avendo rilevato che in mancanza del Modello Organizzativo deve essere comunque provata la sussistenza del nesso di causalità tra l’evento e l’omessa sussistenza del Modello organizzativo. L’interesse (presupposto soggettivo – ex ante) ed il vantaggio (elemento oggettivo – ex post) alternativi tra loro vanno provati. #dlgs231/01 #modelliorganizzativi #interesse #vantaggio #nesso di causalità
on. avv. Giuseppe Scozzari
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SUPER BONUS. TRUFFA AI DANNI DELLO STATO. CREDITO CEDUTO ALLE BANCHE. LEGITTIMO IL SEQUESTRO PREVENTIVO. FATTURE FALSE.
La Cassazione con la sent. N° 40865/22, con una pronuncia che creerà non poco allarme negli Istituti di credito, ha statuito che basta il collegamento tra il reato e la cosa per ritenere legittimo il sequestro preventivo del credito ceduto alle banche ad opera delle imprese.
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on. avv. Giuseppe Scozzari
ContinuaINTERDITTIVA ANTIMAFIA. IMPORTANTE SENTENZA DELLA CASSAZIONE. NESSUN SEQUESTRO PREVENTIVO IN PRESENZA DI UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO INTERDETTA.
Con la sentenza n. 49124/22 la Corte di Cassazione ha statuito che anche se una societa di uno stesso gruppo imprenditoriale, pur se governata dalla stessa persona fisica, ha ricevuto una interdittiva antimafia, il sequestro preventivo nei confronti di altra società della stessa compagine va revocato.
In altri termini il sequestro preventivo non può colpire una società che ha ricevuto un benefit statale (Covid, credito d’imposta ecc…), se diversa da quella interdetta pur se dello stesso gruppo.
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on. avv. Giuseppe Scozzari
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