INFORTUNI SUL LAVORO. OBBLIGO DI DILIGENZA RAFFORZATA SUL DATORE PER ESIMERSI DA RESPONSABILITÀ
La IV Sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12326/2024, si è espressa sulla delicata questione degli infortuni sul lavoro e sulla responsabilità del datore.
Nella pronuncia in esame, infatti, viene messo in evidenza che non basta la mera negligenza del lavoratore per escludere la responsabilità dell’azienda in caso di incidenti sul lavoro.
Fermo restando che grava sull’imprenditore-datore di lavoro l’obbligo di approntare tutte le necessarie misure di sicurezza, volte ad impedire il verificarsi di sinistri, tra cui rientra anche l’obbligo di formare adeguatamente i lavoratori e di predisporre adeguati strumenti di salvaguardia, il datore non è liberato da responsabilità se non si accerti anche del loro concreto rispetto da parte del lavoratore e non preveda la possibilità di un suo comportamento negligente.
Al datore di lavoro viene quindi richiesto di prevedere le possibili distrazioni e imperizie del lavoratore.
Al fine di interrompere il nesso causale tra la responsabilità del datore e l’evento dannoso è necessario che il lavoratore ponga in essere una condotta negligente, imprudente e che presenti i caratteri “dell’eccezionalità, dell’abnormità, dell’esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo ed alle direttive di organizzazione ricevute”.
Il comportamento del lavoratore, insomma, deve essere particolarmente sconsiderato per costituire un’esimente della responsabilità datoriale.
#infortunisullavoro #responsabilità #negligenza #datoredilavoro
Dott.ssa Concetta Sferrazza
on. avv. Giuseppe Scozzari