WHISTLEBLOWING SÌ AL RISARCIMENTO DEL DANNO IN FAVORE DEL SEGNALANTE VITTIMA DI RITORSIONI
Con la sentenza n.951/2025 del Tribunale di Bergamo, per la prima volta, è stata rafforzata ulteriormente la tutela del soggetto autore di segnalazione di condotte illecite sul luogo di lavoro, cd whistleblower.
La sentenza in commento, infatti, ha riconosciuto alla ricorrente, autrice di alcune segnalazioni di condotte illecite, un risarcimento per danno morale per essere stata vittima di comportamenti ritorsivi a seguito delle segnalazioni.
A seguito di tali segnalazioni, l’identità della lavoratrice era rivelata in evidente violazione dei principi di segretezza e riservatezza previsti dal D. Lgs. 24/2023 a tutela dei soggetti segnalanti, rendendola, quindi, bersaglio di pesanti ritorsioni da parte dei colleghi e dei superiori.
Il Tribunale di Bergamo, oltre ad aver dichiarato la nullità dei provvedimenti ritorsivi (procedimenti disciplinari, demansionamento), ha riconosciuto la responsabilità dell’ente per aver consentito il mantenersi di un “ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori” e ha altresì riconosciuto la sussistenza del danno morale inteso come sofferenza patita dal soggetto in conseguenza dell’illecito (paura, disperazione, distima di sé, vergogna), quantificandolo in via equitativa.
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Dott.ssa Concetta Sferrazza